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anerella è la versione storpiata del mio nome, così mi chiamavano i figli di alcuni amici quando erano molto piccoli. Loro sono cresciuti, ma il nome mi è rimasto addosso. 11.03.05
Che emozione, non tenevo un diario da molto tempo.
Anche se una parte della mia vita è racchiusa in voluminosi diari che custodisco gelosamente sul ripiano alto della libreria.
Racchiudono la storia di un’adolescente che cresce, piange, ride, si scontra con la vita e incontra sulla sua strada persone che sanno tenerle alto lo sguardo.
Raramente, ma è capitato, sono andata a rileggere alcune pagine scegliendole a caso.
Stupendo, a volte i sogni di quell’adolescente si sono realizzati, altre volte la realtà ha superato ogni immaginazione giovanile.
In ogni caso, da oggi mi cimento con questo nuovo strumento, il diario nel web.
E’ un po’ come quando la mia compagna di banco, Dina, contraria ai diari che riteneva segno di infantile immaturità, leggeva “di nascosto” il mio diario, che lasciavo sotto al banco, proprio per permetterle di prenderne visione. Forza, auguratemi buona avventura.
L'idea del blog-diario, è nata dal ritrovamento casuale, di un quadernino a righe con la copertina rosa. Diario di un'esperienza... recita la prima pagina. Era il 1999 ed un gruppo di ragazzi allora adolescenti stavano trascorrendo una vacanza in autogestione a MONTESPLUGA. Su quel quaderno, alcuni di loro hanno scritto i loro progetti per il futuro, le loro speranze ... più avanti, assicurando l'anonimato degli scrittori, mi riservo di riportare alcuni brani di quei propositi giovanili, che in fondo rivelano come il futuro sia frutto di un presente.
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5 febbraio 2012
Che Dio ci aiuti!!!
L’hanno definita “Il don Matteo in gonnella", Elena Sofia Ricci, nei panni di suor Angela, alle prese con un convento che per far fronte alle spese diventa convitto e bar. Un luogo dove molte storie umane trovano famiglia, dove soprattutto ogni cosa che accade è giudicata, non con quel giudicare del mondo che è un tranciare giudizi inappellabili che distruggono le persone, un giudizio che non è mai la condanna di chi sbaglia ma un dire male al male e bene al bene, un rendere ragione della ragionevolezza del bene.
Non so come la pensa la nostra suor Gloria, del convento di Pietrarubbia, non me ne voglia, per certe esuberanze che sono l’amore per la quotidianità, suor Angela ci ha fatto pensare a lei.
Mi sono imbattuta per caso ieri sera in questa fiction e ho pensato che forse in tempi come i nostri, dove nessuno dice le cose più semplici e che buon senso, utili alla vita, ben venga anche una
Suor Angela televisiva.  Siamo abituati a sentir parlare della Chiesa solo per dire che non merita l’8 per mille, non paga a sufficienza l’ ICI, che è piagata dalla pedofilia, senza che mai si tenga conto di come invece la fede sia per molti il motore della propria vita, il motivo per cui guardare ai giovani, agli anziani, alla comunità civile non come a un problema, ma a un occasione. Insomma in questo preciso momento storico, va bene anche una suora, che racconti come sposare Cristo non sia un togliersi dal mondo, come la fede non sia un di meno, ma un essenziale per assaporare la vita, se solo suscita curiosità, magari qualcuno poi andrà a Pietrarubbia ad incontrare una suora vera.
Del resto, sentire dire in TV che “ Il perdono è un grande dono” non capita spesso.
Sentire qualcuno che a un marito in crisi dice: ”Capita a tutti di avere un dubbio un’angoscia, capita anche a me, non è che noi suore siamo diverse da tutti gli altri, e quando mi succede io prego e chiedo al mio Amore di ricordarmi perché l’ho scelto e perché lui ha scelto me”.
Che Dio ci aiuti!
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| inviato da anerella il 5/2/2012 alle 14:58 | |
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